Gite in Laguna
La laguna come non l’avete mai vista …
Gita in Bicicletta all’Isola di Pellestrina
Vi proponiamo una bellissima giornata a Pellestrina in bici e a bordo del bragozzo Ulisse, un isolotto tutto da scoprire.
Una volta arrivati a destinazione, saranno a vostra disposizione le bici a noleggio del bragozzo, così potrete visitare in piena libertà e autonomia l’isola. Potrete vedere i Murazzi e il Duomo di Ognissanti, la chiesa più antica dell’isola (costruita nel 1111 e ricostruita varie volte) per vivere a pieno la storia. Se invece preferite godervi il sole in pieno relax, potrete andare nelle spiaggie di Pellestrina o all’oasi LIPU di Ca Roman.
Possibilità di ottenere sconti su alcuni dei più famosi ristoranti di Pellestrina.
In visita al Forte di San Felice
Usando il servizio del Bragozzo Ulisse, potrai vedere le fantastiche mura del forte S.Felice. Il capitano Marco vi narrerà la storia racchiusa all’interno del forte, che risale attorno il 1540 circa. Il forte è ancora oggi nelle mani della marina militare. Guardando il forte dall’alto si può notare la sua forma a stella, perché essendo in una zona molto vicino il mare, serviva ad infrangere le onde del mar Adriatico. Se vuoi saperne molto di più riguardo il forte, basterà venire da noi e comprare uno dei nostri servizi. Ci puoi trovare a Piazzetta Vigo, Chioggia (VE).
Tutti in Bici al Lido!
Quando si è in vacanza a Chioggia si rimane affascinati dalla Laguna ed è per questo che vi suggeriamo di scoprire tutti gli scorci ed i piccoli angoli che affascinano e rendono unici questi luoghi.
La gita in bragozzo vi accompagna in questa scoperta, fornendo i mezzi per conoscere tutti i punti più caratteristici. Partendo da Piazzetta Vigo, il bragozzo vi porta a Pellestrina, dove con le bici a noleggio potrete prendere il ferry-boat e raggiungere il Lido, bellissima località di mare. Qui camminerete in mezzo alla storia, tra i murazzi, la spiaggia e gli edifici in stile liberty come il famoso Casinò e il Palazzo del Cinema, dove ogni anno ha luogo l’importantissima manifestazione cinematografica. Un’esperienza da vivere, per portare a casa un ricordo bellissimo.
Sopralluogo al Mose
L’obbiettivo del Mose, è di proteggere la laguna veneta e tutte le sue città al suo interno dal fenomeno dell’acqua alta, che ormai è sempre più abituale. Il Mose consinte nel chiudere tutte e tre le bocche di porto della laguna veneta, porto di Chioggia, porto di Malamocco e il porto del Lido. Le bocche verranno chiuse con delle paratie mobili, e verranno usate quando la previsione di marea sarà superiore ai 110 cm.
Se volete visitare il Mose, con il Bragozzo Ulisse vi portiamo nei pressi del cantiere.
“Mosè ci salvò dalle acque dolci, il Mose ci salverà dalle acque salate??”
Info storiche sulla Città di Chioggia
Chioggia è una popolosa e vivace città marinara, che gronda di storia da ogni sua pietra. Presenta una struttura originalissima: tagliata a fette dai canali, cucita dai ponti. Le sue calli, tutte perpendicolari alla piazza, suggeriscono la classica immagine della lisca di pesce. Da questa particolare conformazione deriva il soprannome di “Piccola Venezia”. Passeggiando tra le calli e i ponti è possibile ammirare tutto il fascino e l’eleganza che la città trasmette: i palazzi in stile veneziano che si affacciano sui canali, le caratteristiche imbarcazioni chioggiotte denominate “Bragozzi” con le loro vele variopinte, la pescheria, il Corso del Popolo, Chiese, Musei e Monumenti, Piazza Vigo con il suo bellissimo ponte. n questi ultimi anni, grazie alla valorizzazione del patrimonio artistico e culturale, la località ha acquisito ufficialmente il titolo di “Chioggia: città d’arte”. Un riconoscimento del tutto dovuto a questa città veramente incantevole.
Chioggia, con i suoi 50 mila abitanti è la sesta città del Veneto per numero di abitanti già capitale del sale nel medioevo, seconda città del Dogado della Serenissima e attualmente uno dei più grossi centri pescherecci italiani, è situataall’estremità meridionale della Laguna di Venezia, in un sito paesaggistico e ambientale singolare, che l’Unesco nel 1987 ha inserito nella lista del patrimonio mondiale.
Il suo territorio è attraversato da tre fra i più importanti fiumi d’Italia: l’Adige, il Brenta e il Bacchiglione e risulta il naturale terminal della rete di navigazione idrofluviale padana.
Comprende uno degli arenili più profondi dell’Adriatico (le spiagge di Sottomarina e Isolaverde) ed un antico bosco di pini e lecci, il Bosco Nordio, vincolato dal 1971 aRiserva Naturale Integrale, ultima traccia di macchia mediterranea.
Di particolare interesse il suo centro storico, esempio di pianta urbana citatissimo da studiosi e scrittori, per la sua caratteristica forma, la classica “spina di pesce”, in cui le linee verticali della piazza e dei canali interni ed esterni (Nord-Sud) s’intersecano con quelle orizzontali delle calli allineate con un ordine regolare (Est- Ovest), di una funzionalità straordinaria rispetto al tipico mestiere della pesca.
Monumenti in Chioggia:
Refugium Peccatorium
Probabilmente sempre stato uno degli angoli più caratteristici e suggestivi di Chioggia, è situato a fianco del Duomo, e volgarmente chiamato dalla popolazione “sagraeto” (piccolo sagrato). Chiamato così per la statua della Madonna con Bambino, sormontata da una cupola dorata. Un tempo la statua si trovava sulla scalinata dell’antico palazzo comunale, e davanti a questa passavano per l’ultima preghiera i condannati a morte.
Porta Garibaldi
Ingresso della città, un tempo veniva chiamata porta di S. Maria, probabilmente per il pregevole capitello della Madonna di marina presente al suo interno assieme ad una lapide che ricorda il passaggio di Pio VII. La sua struttura ad arco risale al 1530 e originariamente faceva parte della fortificazione a difesa della città. Attraverso di essa si entra nel Corso del Popolo, principale strada di Chioggia, volgarmente chiamata “piazza” dalla gente del posto.
Il Duomo (o la cattedrale)
La sua costruzione risale all’epoca in cui venne trasferita qui la sede vescovile che prima si trovava a Malamocco, all’incirca nel 1100. Nello stesso luogo esisteva in precedenza un’altra chiesa fin dall’anno mille. La sua attuale struttura e il suo orientamento si devono all’opera di Baldassare Longhena, superbo architetto seicentesco che avrebbe realizzato in seguito anche la chiesa della Salute a Venezia, il quale curò la ricostruzione in seguito all’incendio che la distrusse nel 1623.In questo modo la chiesa presenta tracce di differenti epoche e stili. Infatti, sul lato sinistro troviamo una fontana con elementi decorativi provenienti dall’edificiooriginario e un sarcofago del 1474, mentre sul lato destro troviamo statuette quattrocentesche. Sopra l’entrata del campanile c’è un bassorilievo del 1300. L’interno è suddiviso in tre navate e ricco di opere interessanti come alcuni dipinti di Andrea Vicentino (1593), di Francesco Rosa (1685), di Pietro Malombra(1598), di Alvise dal Friso (1593) e molti altri. Varie sono anche le sculture di Bartolomeo Cavalieri (1677), di cui pure si deve, fra l’altro, il monumentale pulpito in marmo di Carrara. Sulla porta un bassorilievo, denominato la Madonna del Riposo, ricorda la sosta di papa Alessandro III nel 1177 quando si fermò a Chioggia prima di recarsi a Venezia a firmare la pace tra impero e papato con Federico Barbarossa Il duomo è ora dedicato ai S.S. Felice e Fortunato le reliquie dei quali vengono ora conservate in una cappella
Ponte di Vigo
Rappresenta il balcone della città ed è il più artistico degli otto ponti che cavalcano il Canal Vena, l’equivalente del Ponte di Rialto di Venezia. Fu costruito in muratura nel 1685 sotto il podestà Morosini ed abbellito nel 1762 con marmi d’Istria, in sotituzione di quello in legno, sul quale si combattè aspramente durante la guerra di Chioggia (1379-80). Un tempo vi era collocato un fanale come segnale di orientamento per i naviganti.
Colonna di Vigo
Venuta alla luce nel 1763 durante gli scavi per la ricostruzione della torre con orologio e campana del vecchio Palazzo di città, questa colonna é scolpita in marmo greco e sormontata da un capitello bizantino del XII sec. recante in cima il leone di San Marco, volgarmente detto “el gato”. Fu collocata nel 1786 dal podestà Giulio Mussato e domina l’omonima piazza.
Palazzo Grassi
Famiglia Grassi proveniente da Bologna arriva a Chioggia nel 1230 e vi rimane fino al XVIII secolo quando si trasferisce a Venezia nella sontuosa dimora sul Canal Grande. Palazzo Grassi a Chioggia, tipica “casa veneziana” di stile “gotico quattrocentesco”, realizzata tra il settimo decennio del XVII secolo ed il primo decennio del XVIII secolo, sembra da Baldassare Longhena che lo avrebbe edificato contemporaneamente alla ricostruzione della cattedrale. La realizzazione del giardino monumentale (1710 circa) pare attribuibile ad Andrea Tirali.
Chiesa di Sant’Andrea
L’edificio religioso, rimaneggiato nel 1700, ha al suo fianco la torre-campanile di stile romanico risalente al XI-XII sec. e, un tempo, torre di difesa e di avvistamento militare. All’interno si ammira una Crocifissione di Palma il Vecchio (1480-1528). |
Palazzo Granaio
Uno degli edifici più antichi della città (1322) anteriore alla guerra di Chioggia (1379-80), aveva la funzione di conservare il grano necessario alla comunita e poggiava orginariamente e fino al secolo scorso su 64 colonne. Sulla facciata e visibile un’edicola con un’immagine della col Bambino, opera attribuita a Jacopo Sansovino (1486-1570).
La Pescheria
Il rosso è il colore della città: rosso dei tramonti sulla laguna di Chioggia e delle albe sul mare; rosso delle case, e ocra delle vele tradizionali; rosso fuoco dell’indole passionale dei suoi abitanti; rosso dei barboni (triglie) e del pesce appena catturato. Rosso è anche il colore del mercato del pesce al minuto, o meglio del tendone che lo protegge e che tinge la luce che gli filtra attraverso e che cade sui banchi. Aperto tutti i giorni tranne il lunedì (di domenica i pescatori riposano), il mercato si trova tra la Piazza e il canal Vena, dietro Palazzo Granaio, e vanta una trentina di postazioni di pescivendoli, chiamati mògnoli, che offrono pesce di tutti i tipi. L’accesso principale è costituito dal ‘Portale a Prisca’, opera dello scultore padovano Amleto Sartori. Il pescato viene scaricato dai motopescherecci nel mercato all’ingrosso alle 4 del mattino, e diventa subito oggetto di contrattazione; poi cambia mezzo e viene distribuito per la città o riparte a bordo di camion verso altri mercati d’Italia e d’Europa. Il mercato al minuto è un punto d’incontro con altri mari e per questo si possono trovare le più svariate specie di pesci. La produzione locale, apprezzata per le particolarità organolettiche dovute ai bassi fondali, copre da sola un ampio raggio di specialità: quelle pregiate come sogliole, branzini, orate, capesante, e quelle più povere (alici e sarde). E’ sempre alta la richiesta del pesce tradizionalmente più accessibile (seppie, calamari, cannocchie, gamberi, granchi, polipi) e dei mitili (peoci, bevarasse, caparossoli). La visita al mercato è uno dei passaggi obbligati per le caratteristiche ambientali e di costume che condensa. Mèta di fedeli e cultori era la ‘chiesetta’ sotto il Granaio, oggi in fase di ristrutturazione, le cui pareti erano tappezzate di elementi votivi, ceri e immagini di pescatori vittime del mare.